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A partire dalla metà del secolo XIX le nevrosi furono poste in relazione con i fattori della modernità e del progresso tecnologico, in qualche modo ritenuti responsabili del decadimento dei costumi; e verso la fin de siècle il mondo filosofico-scientifico europeo polarizzò la propria attenzione sui temi dell’inconoscibile e dell’inconscio, che si ponevano come nodi ideali di raccordo con la creazione letteraria. Questo importante volume investiga con rigore la complessità dei rapporti intercorrenti tra la narrativa italiana e la cultura scientifica sul disturbo mentale, in quel periodo cruciale della nostra storia politica e culturale che va dal secondo Ottocento al primo trentennio del Novecento: un’indagine capillare ed originale, condotta su testi scientifici coevi (tra cui emergono quelli di Lombroso, Nordau, Ribot e Binet), e che – nel suo situarsi al crocevia di molteplici correnti di pensiero – merita di proporsi come punto di riferimento sostanziale. La sua specificità epistemologica colma una lacuna nel panorama degli studi, imperniando il suo campo di analisi su alcuni autori tra Scapigliatura e Decadentismo (Tarchetti, Serao e Fogazzaro), ma soprattutto su Capuana, De Roberto, d’Annunzio e Pirandello, secondo un’opzione metodologica che persegue con tensiva pervicacia sia la cernita delle fonti bibliografiche che l’analisi critica del materiale, portando a feconda interazione il mondo della narrativa e della critica letteraria con quello dell’arte, della filosofia, della metapsichica, della medicina e della divulgazione scientifica.
Littérature italienne --- Psychopathologie --- Parapsychologie --- Thèmes, motifs. --- Et la littérature italienne.
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