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Dalla scienza secondo Popper e Toulmin al teatro secondo Morteo e Brecht, viene costruito un percorso tra le due discipline che porta a un originale intreccio fra i due campi: l'emozione che ci provoca uno spettacolo teatrale si può paragonare al piacere che ci procura un teorema dimostrato in maniera impeccabile. Scopo del libro è quello di insegnare a scrivere "Teatro e Scienza". Vedere il sipario aprirsi davanti a una propria pièce scientifica, scritta con rigore dopo essersi documentati e aver analizzato e confrontato le fonti. Il segreto di tale scrittura sta in due direttive che funzionano bene sia nella Scienza sia nel Teatro:
Science --- Didactics of sciences --- popularisering wetenschap --- wetenschapsleer
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Dopo centinaia d'anni la scienza è uscita dalla torre d'avorio ed è entrata nella società. Oggi non si fa scienza con la sola ricerca di laboratorio ma coinvolgendo diversi attori sociali. Ci sono gli scienziati, ma anche i politici, gli amministratori, gli imprenditori e la gente comune, giovani e adulti. Le loro paure, reali o percepite, possono porre un freno ai suoi sviluppi. La loro fiducia e le loro speranze la alimentano e creano un clima di aspettative che non sempre vengono soddisfatte. Nella grande narrazione della scienza, i primi attori, gli scienziati, sono di volta in volta distruttori e benefattori, santi o mostri, padri del Golem dai piedi d'argilla o di Frankestein che si rivolta e distrugge. Non di rado poi sono tanti Sisifo che ricominciano continuamente la loro impresa - e non è escluso che agli occhi di alcuni condividano con Penelope l'abitudine di disfare di notte ciò che fanno di giorno. L'immagine di chi fa la scienza, scienziati e scienziate, è plasmata dagli atteggiamenti, dalle convinzioni e dalle credenze individuali e collettive che si muovono nella società. Tutto ha inizio dai più giovani: bambini e adolescenti.
Science --- Social sciences (general) --- Didactics of sciences --- Educational sciences --- popularisering wetenschap --- wetenschapsleer --- sociale wetenschappen --- opvoeding
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L'artista curioso com'è ha ficcato il naso nelle faccende della scienza. Per vedere di che cos'è fatto quel mondo, per farsi interprete delle curiosità, delle aspettative, ma anche dei rischi, delle paure, delle inquietudini che la scienza e le sue applicazioni portano con sé. Fotografia, scultura, pittura. E partecipazione. Mentre è crescente la necessità di diffondere la cultura scientifica e tecnologica per rispondere all'esigenza di "public understanding of science", il coinvolgimento del "pubblico" nelle cose della scienza anche lo scienziato non può più restare indifferente all'interesse crescente per il suo lavoro, su cui si fa ormai un gran discutere. Festival, celebrazioni, concorsi: le iniziative in questo campo non mancano di certo. Un panorama composito, in cui da qualche tempo a questa parte, insomma, si può contare un protagonista in più: l'arte. Qual è il luogo in cui arte, scienza, pubblico, con le loro rispettive istanze, aspirazioni, culture possono riunirsi? In quel luogo speciale, in cui giocare, toccare, coinvolgersi, emozionarsi, sorprendersi con la scienza, che è il science centre. Con una parola d'ordine: "esperienza". Grazie a uno stile di scrittura agile e veloce, a una ricca serie di esempi - con la descrizione di opere d'arte e performance sempre sorprendenti, bizzarre, vigorose - e a un ricco apparato iconografico questo libro vuole essere un primo e inedito tentativo di creare un ideale filo di congiunzione, ove possibile, tra esperienze diverse dell'arte nei science centre. Convinti che partendo dalla storia dei science centre da un lato e delle ricerca artistica contemporanea dall'altro per arrivare all'esperienze di ieri e di oggi, dentro e fuori l'Europa, individuando caratteristiche, peculiarità, differenze, questo libro potrà diventare un testo base, un primo esercizio per descrivere una realtà in continua espansione, dominato da una straordinaria e vitalissima entropia.
Science --- Sociology of education --- Didactics of sciences --- Art --- Architecture --- popularisering wetenschap --- wetenschapsleer --- kunst --- architectuur --- onderwijssociologie
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Science --- Social sciences (general) --- Didactics of sciences --- Educational sciences --- popularisering wetenschap --- wetenschapsleer --- sociale wetenschappen --- opvoeding
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Science --- Sociology of education --- Didactics of sciences --- Art --- Architecture --- popularisering wetenschap --- wetenschapsleer --- kunst --- architectuur --- onderwijssociologie
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Sino al 1600 la luce era oggetto di studio degli scienziati ed il colore dei filosofi. Questa dicotomia fu superata dall'Esperimentum Crucis di Newton che spiego' come la luce contenesse il colore. Il libro analizza le teorie che furono sviluppate dai greci, per evolversi successivamente nelle teorie degli scienziati arabi e approdare al medio evo. Con l'Esperimentum Crucis Newton dimostro' che la luce conteneva i colori primari. Tra gli esperimenti che egli fece ci furono anche quelli sulla percezione che risultarono sbagliati; solo Goethe capi' quale era la vera portata di quegli esperimenti e li rifece dando una interpretazione che, oggi, sappiamo essere vera, ma che a quel tempo fu alquanto osteggiata. Nel frattempo la comunita' scientifica progrediva sul concetto di visione e di sensazione, poiche' gli strumenti di indagine si raffinavano. Bisogna pero' arrivare ai giorni nostri per avere una spiegazione sul comportamento della luce e del colore e come questa viene percepita da noi. Solo con la nascita della fisica moderna e della QED (Quanto Elettro Dinamica) si incomincio' a scoprire la vera essenza della luce e del colore e solo con lo studio delle neuroscienze si inizio' a capire quali aree del cervello fossero interessate al colore. Queste scienze sono ancora agli albori e ogni giorno subiscono delle variazioni per cui, qui, verranno trattate solo quelle scoperte che hanno un fondamento stabile. Il libro ha un taglio divulgativo e si rivolge a persone di media cultura, pur trattando gli argomenti in modo approfondito ed esaustivo.
Didactics of sciences --- Pure sciences. Natural sciences (general) --- History of physics --- Optics. Quantum optics --- Electromagnetism. Ferromagnetism --- Neuropathology --- wetenschapsgeschiedenis --- neurologie --- wetenschapsleer --- fysica
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Didactics of sciences --- Pure sciences. Natural sciences (general) --- History of physics --- Optics. Quantum optics --- Electromagnetism. Ferromagnetism --- Neuropathology --- wetenschapsgeschiedenis --- neurologie --- wetenschapsleer --- fysica
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Frutto dell'esperienza decennale come supporto per la didattica di laboratori di fisica sia a livello di corsi triennali che di corsi di laurea magistrale, il libro si è concretizzato nella "responsabilità" di tali corsi di laboratorio per fornire un opera di utilizzo dei vari strumenti, che un approccio sperimentale alla fisica richiede. Si parte dalla descrizione delle problematiche delle incertezze in modo operativo e si introducono i concetti fondamentali per l'analisi dei dati e la misura. Invece di una serie dispersiva di testi, con approcci, convenzioni e simbolismi differenti, poco fruibili per l'applicazione diretta ad un laboratorio dei primi anni, il libro fornisce le indicazioni utili per affrontare lo studio dei fenomeni fisici in modo immediato, fornendo anche indicazioni rigorose e giustificazioni teoriche. Lo stimolo teorico-pratico, che uno sperimentale-scienziato deve percepire, non esula dal comprendere problematiche di maggiore approfondimento. L'opera rende fruibili concetti e strumenti, con giustificazioni intuitive e ove possibile rigorose, comunque forniti in un quadro scientificamente consolidato ed utilizzabili praticamente, come richiesto proprio ad un approccio educativo e formativo utile per lo studio della disciplina scientifica.
Didactics of sciences --- Measuring methods in physics --- Physics --- Chemical laboratory practice --- procescontrole --- laboratoriuminstrumenten --- meetkundige instrumenten --- wetenschapsleer --- fysica --- micro-elektronica --- elektrische meettechniek
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