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La presente raccolta di saggi fa seguito al convegno "Acqua, pane, devozione: sant'Antonio tra l’antico e il contemporaneo" e mira innanzitutto a far dialogare le due dimensioni, antico e contemporaneo, che percorrono 785 anni di culto antoniano, da un lato – dal Medioevo in poi – in termini di storia, miracoli, sermoni, simboli associati al santo, costruzione di luoghi di culto, reliquie, ex-voto, opere d’arte, biblioteche e archivi, dall'altro con riferimento all’attuale devozione al santo che si manifesta in processioni, eventi culturali e festosi, associazioni, arciconfraternite, celebrazioni delle varie collettività straniere a Padova, celebrazioni in altre città nel Veneto, in Italia e in altre parti del mondo toccate dal culto antoniano (in primo luogo Lisbona), nuovi ex-voto, mostre e varie forme di comunicazione scritta, visuale e teatrale. Tradizioni che non sono fissate una volta per sempre nel passato, ma invece costantemente rinnovate o reinventate alla luce della storia presente – che fa posto anche a quanti portano la loro interpretazione del culto da altrove proponendola e vivendola nella società d’accoglienza – sollecitate a Padova anche da forti individualità all'interno della comunità dei frati. La devozione a sant’Antonio non è quindi solo una vestigia del passato di cui rimane ancora traccia importante, ma al contrario un fenomeno vivo che, attingendo dal passato, lo reinterpreta costruendo nuovi percorsi, secondo le esigenze della storia della città e delle comunità religiose, che vanno ben oltre i confini di Padova. Per ricchezza e varietà delle tradizioni, il culto rivolto a sant'Antonio non è perciò in contrazione, bensì in espansione, beneficiando anche di ulteriori dialoghi e complementarietà: quello tra devozione popolare, interpretazione colta e culto ufficiale, quello tra il santo, con la sua basilica e il suo culto, e la città con le sue istituzioni civili, religiose e caritative.
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Nel Prologo dei suoi Sermoni, sant'Antonio paragona il proprio lavoro a quello di Rut, la Moabita, che andava spigolando dietro ai mietitori nel campo di Booz. È maturata perciò l'idea di raccogliere, proprio come la spigolatrice, le espressioni più significative, spesso nascoste come pietre preziose, all'interno dei vari Sermoni, e di distribuirle lungo i giorni dell'anno, in modo da favorire il lettore desideroso di accostarsi alla viva voce di Antonio. Un pensiero al giorno, poche righe, ma intonate alla ricorrenza liturgica del calendario: sono come un invito a orientare tutta la vita verso Dio.
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