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Fino al IV secolo la filosofia non si era fermata su quella che è l'esistenza personale: partita esaminando l'esterno, la natura, le cose, in seguito aveva elaborato un duplicato del mondo sensibile con un altro mondo, che di quello sensibile era l'archetipo e il modello. Senza dubbio, i dotti e i sofisti si erano occupati pure del problema umano; ma non avevano notato che il mondo interiore differisce da quello esterno in maniera essenziale, e lo avevano descritto desumendo la terminologia dal mondo della natura o da quello dell'astrazione. Quando sorsero le polemiche sulla Trinità e sul Logos incarnato, si dovette tradurre la fede degli apostoli con il linguaggio dei Greci, che era diventato il linguaggio della gente istruita, e si dovettero attribuire significati nuovi a sostanza, ipostasi, natura, persona, relazione. In tale contesto si sviluppa il pensiero di Gregorio di Nissa, che diede alla relazione il significato interiore che oggi anche noi vi attribuiamo. Insieme all'approfondimento del significato dei nomi divini di Padre, Figlio e Spirito, e quindi delle relazioni immanenti alla natura divina, egli diede significato alla dimensione interiore dell'essere umano creato a immagine di Dio: come in Dio vi sono relazioni eterne e immutabili, così nell'uomo e nella donna le relazioni acquistano la prospettiva di una dimensione che li muta interiormente, li nobilita o li appesantisce, li manipola o li divinizza. Lo studio qui presentato offre una disanima delle correlazioni presenti nel padre cappadoce tra lo sviluppo della teologia trinitaria e l'analisi dell'interiorità umana, fino a identificare un prima e un dopo rispetto alla scoperta dell'amore eterno che unisce e distingue il Padre e il Figlio nell'essenza dell'unico Dio, fino alla formulazione di un'antropologia trinitaria.
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Sans doute écrit vers 382, le Discours catéchétique de saint Grégoire de Nysse est l'un des textes les plus fascinants de la tradition patristique. Il ne se contente pas d'examiner avec une grande rigueur les principales affirmations de la foi chrétienne, mais s'efforce de placer la raison du Mystère pascal de Jésus, qui en est le centre, dans le recouvrement total des quatre récits évangéliques et des quatre principales perfections de la Déité : l'amour qui s'émeut de notre malheur, la sagesse qui règle son remède d'humilité sur nos méprises et nos enflures, la justice qui respecte la faiblesse de notre regard, la puissance qui, se faisant " plus forte que sa force " (Sg 12, 18), surabonde en "se vidant" (Ph 2, 7) d'elle-même.Alors le surcroît de "tendresse" (1 Tm 3, 16) mis en oeuvre à la Croix du Fils unique est reçu, au-delà de tout concept procurant saisie, comme la parfaite révélation de ce que Dieu le Père a, depuis toujours, de plus divin et de plus humain.
Resurrection --- Salvation --- Paschal mystery --- Theology, Doctrinal --- Gregory, - of Nyssa, Saint, - approximately 335-approximately 394 --- Jesus Christ
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